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L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà: se ce n'è uno è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno e farlo durare e dargli spazio".
Italo Calvino da: Le città invisibili (1972)

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"Animale politico" e "Uomo politico" ...

"Animale politico" e "Uomo politico" ...
Nelle società cosiddette civili l' Uomo è un "Animale Politico", anche colui che si astiene poichè, suo malgrado, contribuisce comunque, non partecipando, alla qualità della Politica.
Egli, l'Uomo, è, francamente detto, un'essere imperfetto quindi indotto a sbagliare, quando non lo fa volutamente può, prima o poi, comunque stancarsi e cedere, per i suoi umani limiti, alle occasioni che la vita gli offre.
Ciò vuol dire che l' Uomo spesso fallisce, ma questo non esclude sia suo Diritto e Dovere battersi, fino ad allora, per le idee progressiste che possono apportare piccoli o grandi miglioramenti alla Società.
Quando questo avviene egli è diventato un vero "Uomo Politico".

Giovanni Intagliata

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La libertà và sempre conquistata

AugustaVìvã lancia una proposta d'opinione sulla gestione dei Registri Tumori delle zone industriali

La gestione dei Registri Tumori è giusto che sia a carico del Ministero o di una semplice associazione culturale?
Esprimi la Tua opinione utilizzando la "proposta d'opinione" pubblicata qui a lato
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AugustaVìvã lancia una proposta d'opinione sull' "Accorpamento" del Ministero della Salute

Il Ministero della Salute viene accorpato al Ministero del Welfare. Cosa ne pensi? Esprimi la Tua opinione nella "Proposta d'opinione" qui a lato.
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Sconcertante denuncia del Prof. Giordano: "i fondi per la Ricerca sul Cancro vanno solo al Nord"

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domenica 24 giugno 2007

Rita Borsellino: “Prodi chiarisca la posizione del governo sugli inceneritori in Sicilia”.

(Fonte: "L'ISOLA POSSIBILE" del 23/06/07)


Rifiuti. Rita Borsellino: “Prodi chiarisca la posizione del governo sugli inceneritori in Sicilia”.

Palermo, 22 giugno 2007. “Il governo chiarisca una volta e per tutte la propria posizione sugli inceneritori in Sicilia”. Lo ha detto oggi pomeriggio Rita Borsellino partecipando all’iniziativa sulla gestione integrata dei rifiuti organizzata da Legambiente alla facoltà di Lettere dell’Università di Palermo. “In questi ultimi giorni il ministro per l’Ambiente, Pecoraro Scanio, ha ridimensionato notevolmente la portata dell’accordo tra governo nazionale e regionale per la realizzazione dei termovalorizzatori. Se è così, Prodi chiarisca al più presto come stanno le cose”.

«Gli inceneritori? Un bluf siciliano»

(Fonte: "il manifesto" del 17/06/07)

«Il governo non ha dato alcuna autorizzazione alla costruzione dei quattro termovalorizzatori in Sicilia». Il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio bacchetta Prodi e attacca Cuffaro. Anche sul finto stop alle trivellazioni petrolifere texane in Val di Noto
Cinzia Della Valle
Palermo

Il fastidio più grande è di essere stato attaccatoda chi avrebbe voluto dalla sua parte in questi mesi di braccio di ferro con la regione siciliana ma non lo è stato, Claudio Fava per esempio, oltre a quello di essere finito nel tritacarne mediatico, suo malgrado. Ma il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio non nega neppure un certo imbarazzo per come è stata gestita Palazzo Chigi la vicenda dei termovalorizzatoriche si vogliono costruire in Sicilia. Il riferimento è alla nota con cui il governo ha annunciato, dopo l’incontro, che aveva raggiunto un accordo, ministro per l’ambiente compreso, con Totò Cuffaro, dando il via libera al piano rifiuti e cancellando con un tratto di penna cinque anni di lotte condotte dai comitati costituiti da centinaia di siciliani e amministratori locali.
Ministro, andiamo con ordine. Fava l’accusa di essere un doroteo: prima firma l’accordo con Cuffaro, poi dopo le polemiche fa marcia indietro e lo revoca.
Con Cuffaro il governo Prodi non ha firmato accordi. In quella riunione a Palazzo Chigi abbiamo discusso della gestione dei rifiuti senza firmare intese. Anzi, ho ribadito davanti a Prodi tutte le mie perplessità sul piano rifiuti della Sicilia. Punto e basta.
Ma è stato proprio palazzo Chigi, alla fine della riunione, a comunicare con una nota ufficiale l’accordo con Cuffaro.
E’ stato un errore di comunicazione, e purtroppo non è la prima volta per questo governo. Qualche collaboratore di Prodi ha sbagliato e Cuffaro ha sfruttato ad arte l’occasione, sostenendo che il governo aveva dato il via libera ai termovalorizzatori. Ripeto, quel via libera non c’è.
Dunque, il ministero dell’Ambiente continua a essere contro i termovalorizzatori.
In quella riunione, e poi gliel’ho scritto il giorno dopo, ho fatto notare a Cuffaro che la sentenza del Tar obbliga la regione a rilasciare l’autorizzazione ambientale integrata, anche se attendo il pronunciamento del Consiglio di stato, rimanendo convinto che sia di competenza del ministero rilasciarla. Davantia Prodi, a me e ai colleghi Turco e Bersani, Cuffaro si è soltanto limitato a dire che rispetterà la sentenza. Tra l’altro era stato l’exministro Matteoli, col governo Berlusconi, a chiedere a Cuffaro che adeguarsi.
E quindi tutto sarà messo a posto.
No. Questa autorizzazione non si può rilasciare senza fare la caratterizzazione della qualità dell’area nei territori dove si vogliono costruire i termovalorizzatori. E’come concedere una licenza edilizia in assenza del piano regolatore generale.
E le indagini non sono state fatte?
Dopo la sospensione il ministero ha chiesto alle società che hanno in appalto la costruzione degli inceneritori di inviare la documentazione. Una sola ha inviato le carte, le altre no. Dalle verifiche che abbiamo fatto emergerebbe che la caratterizzazione sulla qualità dell’aria non è stata fatta.
Poi c’è il problema della raccolta differenziata, in Sicilia al 5,5%.
Durante la famosa riunione a Palazzo Chigi ho ricordato che la quantità di rifiuti che dovrebbe essere bruciata dai quattro inceneritori è superiore a quella prodotta dai siciliani. Ciò come minimo fa supporre intanto che tutta la spazzatura sarebbe incenerita, altro che aumento della raccolta differenziata.
Insomma, l’accordo non esiste ed è statotutto un bluff.
Sono molto arrabbiato e pretenderò le scuse di chi mi ha attaccato pur sapendo che ho cominciato da solo questa difficile battaglia e sicuramente senza l’aiuto di chi avrebbe potuto darmelo, come Fava. Anzi i suoi compagni di partito in Sicilia sono stati i miei peggiori avversari in una battaglia che per me ha anche un valore etico. E poi Cuffaro! Sono esterrefatto dal suo comportamento...»
Ce l’ha col governatore?
Ha bluffato due volte, prima sui termovalorizzatori e poi sulle trivelle in Val di Noto. Come può, lui che rappresenta le istituzioni, dire che la società petrolifera Panther oil rinuncia ai permessi in Val di Noto e poi la stessa società lo corregge spiegando che rinuncia a una piccola parte di area, tra l’altro dove non avrebbe comunque trivellato? Cuffaro in modo plateale utilizza la disinformazione, metodo che apparteneva alla tradizione stalinista. Anzi, dirò di più...
Prego.
Dallo scorso ottobre la divisione protezione natura del mio ministero chiede alla regione siciliana chiarimenti sulla valutazione d’incidenza nell’area intorno al sito d’interesse comunitario (Sic) della val di Noto, procedura imposta da Bruxelles, che delega i governi nazionali a vigilare sul rispetto delle regole sui Sic. Bene, non abbiamo mai ricevuto risposte. Mercoledì scorso abbiamo inviato una diffida alla regione con la quale chiediamo di revocare le autorizzazioni alla società petrolifera, perché la valutazione d’incidenza è fondamentale prima di ogni attività».
Sui termovalorizzatori s’è parlato anchedi un protocollo sulla legalità contro le infiltrazionimafiose.
Per il momento ho chiesto al Noe di verificare il rispetto della legalità nelle procedure della regione su tutte le materie ambientali.

TERMOVALORIZZATORI di Claudio Fava

(Fonte: "L'ISOLA POSSIBILE" del 15/06/07)

In nome di quale oscura necessità politica il governo Prodi ha regalato a Totò Cuffaro il proprio assenso per il più devastante piano di rifiuti mai pensato per la Sicilia? In nome di quale ecumenismo istituzionale i ministri Pecoraro Scanio e Livia Turco hanno apposto la loro firma su un accordo che prevede la costruzione in Sicilia dei quattro più grandi termovalorizzatori d’Europa? Sembra serio aver barattato il nostro consenso per l’impegno verbale del governatore Cuffaro a riportare la Sicilia ai livelli di decenza europea nella raccolta differenziata? Oggi si sfiora a malapena il 5 per cento nell’Isola. A fronte di norme europee e nazionali che fissano limiti sette volte più alti. E senza una raccolta selettiva a monte, negli inceneritori rischia di arrivare una quantità indifferenziata di rifiuti, dai derivati del cloro ai metalli pesanti. La conseguenza (conseguenza chimica, non politica) è la produzione di diossina in quantità omicide. Buttiamo giù queste poche righe sapendo che per ogni tentativo di impostare un ragionamento sui termovalorizzatori, c’è sempre qualcuno pronto a rispondere che non si può solo dire "no" (no al ponte, non ai bruciatori, non alle trivellazioni nella Val di Noto...), trasformando così ogni legittima preoccupazione in una caricatura. E ci sembra d’un doroteismo imbarazzante la dichiarazione del ministro Pecoraro che prima firma e poi ritira la mano dicendo che il suo dicastero "non condivide affatto il piano rifiuti della Regione Sicilia": ma allora, perchè ha firmato? C’è qualcuno, per quanto distratto, che non sappia che quei megabruciatori sono assolutamente sproporzionati rispetto alla produzione di rifiuti della Sicilia? Che il capitolato d’appalto imporrà comunque alla Regione una quantità minima di rifiuti da conferire ai termovalorizzatori per non incorrere in disastrose penalità? Che il prezzo pagato per tonnellata di rifiuti bruciata sarà il più alto d’Italia? E ancora: è possibile che presidente del Consiglio e ministri ignorino che a Bruxelles è pendente un procedimento di infrazione contro l’Italia, visto che buona parte di quei bruciatori è stata progettata su aree "SIC", ovvero territori protetti dal vincolo comunitario per ragioni naturalistiche e paesaggistiche? Non ci sfiora alcuna preoccupazione sul fatto che l’intera rete dei trasporti siciliana, penalizzata dalla più lenta rete ferroviaria d’Europa, sarà paralizzata dal traffico di mezzi pesanti che dovranno portare ogni giorno migliaia di tonnellate di rifiuti nei quattro angoli dell’isola? Se la mobilitazione contro il piano dei rifiuti di Cuffaro (ripeto: questo piano dei rifiuti, non l’idea in sé di ricorrere alla termovalorizzazione) ha determinato la costituzione spontanea di decine di comitati - da Palermo ad Augusta, da Paternó a Casteltermini - una ragione ci dovrà pur essere. Non parliamo di ragioni emotive, di pancia, di pelle, di egoismo municipalistico: ci riferiamo al meticoloso lavoro di analisi e di documentazione che i comitati hanno portato avanti, a Bruxelles e in Sicilia, per capire - cifre alla mano - quale danno produrrà alla salute pubblica e all’economia siciliana questo follia dei megainceneritori. Anni di lotte e di studi, di militanza civile e di proposta politica sono stati spazzati via da quella firma romana. E suona come una beffa il compiacimento di Totó Cuffaro che da Palermo incassa il placet del governo di centrosinistra e ci fa sapere che, ad adiuvandum, verrà sottoscritto "un importante protocollo di legalità per evitare le infiltrazioni criminali". Detto da Cuffaro è una garanzia. Claudio Fava

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