Alla Cortese attenzione della Giunta del Comune di Augusta.
Oggetto: candidare Augusta a "Zona Franca".
Visti i "requisiti economici" locali, che si distinguono per un importante annoso indebitamento, sarebbe positivo oltre che opportuno candidare la nostra città a "zona franca".
Il territorio di Augusta, è bene ricordarlo, paga lo scotto economico sociale dell'industria che, oltre ad aver penalizzato indubbiamente altre attività come per esempio il turismo, a seguito dell' avanzato automatismo tecnologico, che ha sicuramente migliorato la sicurezza nel lavoro, ha purtroppo visto da anni la riduzione del personale che vi operava. Non è infatti un caso che la graduatoria stilata nel 2006 a cura del "Centro Studi Sintesi di Venezia" in fatto di libertà economica ha posizionato la provincia di Siracusa "fanalino di coda" tra tutte le province italiane, questo la dice lunga sul potere d'acquisto delle famiglie residenti nella nostra aerea.
Considerata la premessa quindi diventare zona franca rappresenterebbe, come un utile tassello, una grande opportunità per l’imprenditoria locale in quanto prevede che le imprese insediate e che si insediano sul territorio interessato possano beneficiare di sgravi contributivi e di esenzioni fiscali, soprattutto in favore delle piccole e medie imprese; inoltre la selezione come zona franca avvierebbe interventi pubblici europei per la riqualificazione urbana del comune interessato.
Non si riuscerebbe a capire perchè, mentre si è ampiamente sottoposti all'attenzione di certi, metaforicamente descritti, "franchi tiratori" (lobby inceneritoristiche), rinunciare a priori al tentativo di diventare "zona franca" con i positivi risvolti economico-sociali.
Giovanni Intagliata
(dei Democratici di Sinistra)
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