
Una discussione troppo ampia, quindi troppo impegnativa per discuterne solo localmente, quella che in un Paese, purtroppo spesso autoreferenzialmente, civile dovrebbe aprirsi a proposito della gratuità dei libri per la Scuola dell'obbligo; mi limito solo a ricordare che, a priori, ad essere interessati ad incentivare la cultura e la formazione scolastica degli uomini di domani, attraverso degli sgravi economici, dovrebbero essere innanzi tutti le Istituzioni, ciò, tristemente, non sembra e purtroppo non è.
Noi Augustani non ci troviamo, purtroppo, neanche in zone che favoriscano certe esemplari e virtuose iniziative come quelle intraprese da alcune scuole del nord dove, considerato il caro-vita, i libri di testo vengono stampati autonomamente con conseguente risparmio per le famiglie degli alunni.
A fronte di quanto sopra è ancor più grave il ritardo, doverosamente da stigmatizzare, con cui si erogano i “buoni-libro” per la Scuola Secondaria di Primo Grado di Augusta; questo ritardo, a mio modo di vedere, innesca un meccanismo, spero incidentalmente, perverso e per certi aspetti, spero involontariamente, speculativo a danno delle famiglie che, sappiamo bene, fanno economicamente fatica ad arrivare a fine mese, in particolar modo da quando vige la moneta Euro, drammatico dato di fatto che fin troppo spesso sentiamo citare anche da chi, a tutti i livelli, potrebbe, con il proprio ruolo politico-istituzionale, intervenire a fronte di troppi diritti, di fatto, negati.
In prima battuta lo strano ritardo dell'erogazione dei "buoni-libro" da parte del nostro Comune alle Scuole, le cui Segreterie forse potrebbero maggiormente e preventivamente sollecitare l'Assessorato all'Istruzione, costringe i genitori degli alunni, ad inizio anno scolastico, ad anticipare la somma prevista dal “buono”.
Ritirati i "buoni-libro" e recandosi poi da alcuni cartolibrari per il rimborso può capitare di sentirsi rispondere: "non posso rimborsare il buono a causa dell'annoso credito nei confronti del Comune" oppure sentirsi dire "mi spiace, doveva presentare il buono quando ha comprato i libri", o ancora " per il rimborso torni tra tre-quattro mesi " salvo, non si può escludere che sia capitato anche questo, far astutamente e sommessamente svolazzare nella mente del malcapitato genitore che la soluzione potrebbe essere trovata se si opta per utilizzare la cifra relativa al buono-libro nell’acquisto di cancelleria, merce sulla quale vige, se non erro, un aliquota che è percentualmente diversa da quella dei libri di testo, opzione questa, se si assecondasse, scorretta nei confronti dell’erario.
Auspico, per finire, un maggiore impegno da parte degli Enti coinvolti in modo che sia assolto, al più presto, il pagamento dei buoni-libro del corrente anno, la puntuale erogazione dei buoni-libro a partire del prossimo Anno Scolastico e che questi Enti, Soggetti di Diritto Pubblico, possano, tra loro, interloquire in maniera, mi spiace dirlo, qualitativamente superiore al fine di evitare agli “utenti” della Scuola, non poco, gravi disservizi.
Per quanto mi riguarda, alla prossima riunione, proporrò, insieme ad altre questioni, l’argomento all’illustre Consiglio d’Istituto di cui faccio parte.
Giovanni Intagliata
Consigliere d’Istituto rappresentante Genitori
1° Istituto Comprensivo
“Principe di Napoli”
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