Roma, 3 feb. (Adnkronos Salute) - Sono circa 2 milioni gli italiani a cui è stato diagnosticato un tumore. Un numero cresciuto negli anni, passando da 820.000 nel 1970 a 1.270.000 nel 2000, fino ad arrivare nel 2008 a 1.840.923 casi, dei quali 806.103 uomini (il 43,8%) e 1.034.820 donne (56,2%). Sono questi i dati dell'ultimo rapporto Censis-Favo, federazione che raccoglie più di 500 associazioni di volontariato in oncologia, rilanciati in occasione della Giornata mondiale della lotta contro il tumore, indetta il 4 febbraio dall'Organizzazione mondiale della sanità. Oggi nel nostro Paese i livelli di sopravvivenza alla malattia sono nella media europea, secondo i dati 2007 dell'Eurocare: a cinque anni dalla diagnosi, per tutti i tumori e per tutte le età, in entrambi i casi la media di sopravvivenza si attesta al 47%. Inoltre, da una ricerca realizzata dal Censis-Forum Ricerca biomedica nel 2007 su un campione nazionale di mille cittadini sulle rappresentazioni sociali delle patologie tumorali, è emerso che la malattia tumorale è percepita dal 75% degli intervistati come una patologia che si può sconfiggere e che il 67,5% ha, comunque, indicato nel tumore la malattia che più teme possa affliggere la propria persona intaccando la salute e la qualità della vita. "Sono in aumento gli italiani che, malgrado l'esperienza della malattia - spiega Francesco De Lorenzo, presidente Favo - vivono più a lungo e in molti casi beneficiano di una qualità della vita sostanzialmente buona". In occasione della Giornata mondiale contro il cancro, però, "è necessario sottolineare ancora una volta - dice De Lorenzo - l'importanza dello screening, quindi della diagnosi precoce, quale strumento più valido per sconfiggere le malattie tumorali. Inoltre, di fronte alla diffusione della patologia e, soprattutto, della sua cronicizzazione, è di altrettanto fondamentale importanza la riabilitazione del malato che gli consente di tornare a condurre una vita normale", conclude De Lorenzo, ricordando il ruolo chiave svolto dalle associazioni di volontariato soprattutto sotto il profilo dell'assistenza domiciliare, in ambito ospedaliero e non solo, anche per quanto riguarda il sostegno psicologico a pazienti e familiari.
(Fonte: http://www.adnkronos.com/)
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