
Un punto d'incontro per contribuire a favorire la comunicazione, l'informazione e la diffusione della Cultura in tutti i suoi aspetti, semplicemente proponendo degli argomenti anche attraverso l'espressione di idee ed opinioni.
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Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno e farlo durare e dargli spazio".
Italo Calvino da: Le città invisibili (1972)
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"Animale politico" e "Uomo politico" ...
Egli, l'Uomo, è, francamente detto, un'essere imperfetto quindi indotto a sbagliare, quando non lo fa volutamente può, prima o poi, comunque stancarsi e cedere, per i suoi umani limiti, alle occasioni che la vita gli offre.
Ciò vuol dire che l' Uomo spesso fallisce, ma questo non esclude sia suo Diritto e Dovere battersi, fino ad allora, per le idee progressiste che possono apportare piccoli o grandi miglioramenti alla Società.
Quando questo avviene egli è diventato un vero "Uomo Politico".
Giovanni Intagliata
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La libertà và sempre conquistata
AugustaVìvã lancia una proposta d'opinione sulla gestione dei Registri Tumori delle zone industriali
Esprimi la Tua opinione utilizzando la "proposta d'opinione" pubblicata qui a lato
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AugustaVìvã lancia una proposta d'opinione sull' "Accorpamento" del Ministero della Salute
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Sconcertante denuncia del Prof. Giordano: "i fondi per la Ricerca sul Cancro vanno solo al Nord"
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sabato 14 febbraio 2009
giovedì 5 febbraio 2009
Prevenire è meglio che ...piangere, risarcire e poi comunque bonificare.
“Nessuno vuol bonificare nulla?
Please ...non aspettiamo che ci (ri)caschi il morto”
Auspicando lungimiranza politica intendo segnalare, innanzitutto a chi gestisce la protezione civile, l'urgenza della bonifica di un edificio, gravemente pericolante a causa di un ormai precario puntellamento, il cui crollo andrebbe a danneggiare sicuramente delle autovetture e con seria probabilità a ferire, se non peggio, eventuali persone che si trovassero a passare al di sotto dell'edificio segnalato, pericoli ultimamente cresciuti a causa del maggiore afflusso di pedoni che, per raggiungere il mercato ultimamente trasferito dall'Amministrazione Comunale, utilizzano proprio il tratto di marciapiede, in via Marina Ponente, sottostante la casa pericolante.
Prevenire, eliminando subito i pericoli, è meglio che rischiare di piangere delle vite, risarcire delle famiglie e poi comunque dover bonificare.
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Giovanni Intagliata
(iscritto, dal 2003, ai Democratici di Sinistra)
martedì 27 gennaio 2009
Incostituzionale limitare l´entrata e lo smaltimento dei rifiuti speciali extraregionali

In base alle disposizioni regionali i produttori e i trasportatori di rifiuti speciali provenienti da altre regioni dovevano dimostrare, sulla base di una precisa procedura, di non avere nessun’altra possibilità di smaltire i rifiuti presso impianti più vicini al luogo di produzione. Dunque chi produceva e trasportava non aveva il divieto di entrare ma doveva provare che non c’era altro luogo prossimo e idoneo per smaltirli. Una legge varata con l’intento di una maggior tutela per il suo territorio perché inseriva un divieto “relativo” e non assoluto (come invece quella Sarda) ossia la prova concreta dell’assenza di un impianto prossimo al luogo di produzione del rifiuto speciale dove poterlo smaltire. Un modo inoltre, per cercare di arginare (se pur in parte) l’ingente questione dei traffici illegali dei rifiuti.
Ma secondo il legislatore nazionale e nello specifico quello del 2006 (testo unico ambientale) e quello del 2008 (Dlgs 04/08 che ha apportato modifiche allo stesso testo unico) l’obbligo del rispetto del principio di autosufficienza, ossia di smaltire i rifiuti urbani nella stessa regione in cui sono stati prodotti, non vale per i rifiuti speciali pericolosi e non. Fatti salvi accordi tra Ambiti territoriali ottimali, i rifiuti urbani infatti devono essere trattati nell’Ambito territoriale ottimale (Ato) dove sono prodotti garantendo comunque il rispetto degli obiettivi gerarchici di prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti, riciclo, recupero di materia ed energia, smaltimento.
Quindi i rifiuti speciali possono essere trasportati e smaltiti in regioni diverse rispetto al luogo di produzione in impianti appropriati. Per i rifiuti pericolosi e speciali non è possibile infatti preventivare in modo attendibile la dimensione quantitativa e qualitativa del materiale da smaltire, cosa che, conseguentemente, rende impossibile individuare un ambito territoriale ottimale che valga a garantire l’obiettivo della autosufficienza nello smaltimento.
Peraltro, in vista della necessità che lo smaltimento dei rifiuti speciali sia effettuato nella maniera più appropriata in strutture specializzate - non presenti in maniera omogenea sul territorio nazionale – secondo la giurisprudenza in ordine logico va data priorità al requisito della specializzazione rispetto a quello della prossimità.
giovedì 22 gennaio 2009
sabato 17 gennaio 2009
PROGRAMMAZIONE ...EVANESCENTE?
PROGRAMMAZIONE ...EVANESCENTE?
A proposito del mercato rionale di Via X Ottobre Augusta
In via generale non si può non condividere la teoria che vede lo spostamento di un mercato giornaliero da una strada urbana che, proprio in quanto strada, non possiede i requisiti tecnici e sanitari tipici di un area adibita al commercio alimentare, tessile, oggettistico.
Nell'attuale caso di Augusta, ovvero per la dislocazione del mercato di via X ottobre, la cosa non cambia (e la fogna cittadina che scarica ancora in mare!?) salvo obiettivamente riconoscere se la scelta sul parcheggio (tipologia di struttura di cui Augusta ha tanto bisogno) di Via Marina Ponente per la sua allocazione sia stata la scelta appositamente più logica per ospitare una fiera giornaliera molto utilizzata e più conveniente, come tutti i mercati rionali, rispetto ai supermercati soprattutto dopo l “Euro-delusione”.
Non ci si può esimere dal ricordare, salvo rischio seppur basso d'errori di memoria, che l'area destinata prevedeva il progetto di un parcheggio multipiano che dopo essere stato redatto, non certo gratis, fu "bocciato" dalla prima amministrazione Carrubba perchè "ritenuto troppo dispendioso" e i fondi relativi alla sua costruzione "rimodulati" per essere utilizzati diversamente in altri capitoli di spesa.
Per escludere che si possa pensare che parte di quei fondi potessero essere più opportunamente utilizzati per l'allestimento di un area, magari con “tettoia anti-pioggia e anti-sole”, per un mercato più accessibile dal centro-storico e quindi più facilmente praticabile dai clienti di cui moltissimi anziani e più tecnicamente adeguata per i commercianti, sarebbe il caso che l'amministrazione ricordasse all'opinione pubblica, magari con un comunicato stampa, come, dettagliatamente, quei fondi siano stati destinati o già utilizzati, e nel caso in cui ve ne sia ancora una sufficiente disponibilità valutare la possibile destinazione delle risorse residue appunto per la risoluzione di questa attuale controversia tra l'esigenza di una struttura mercatale “come si deve”, dal punto di vista sanitario e tecnico a commercianti e acquirenti, e il lecito diritto di placida vivibilità che i residenti della zona interessata richiedono ovviamente di fruire.
Un idea potrebbe essere, per esempio, un progetto, magari di sollecita attuazione, che preveda d'ingrandire P.za Pertini allungandola quanto necessario-possibile verso Sud, certo, un ostacolo (quanto difficile da superare?) sarebbero quelle abitazioni GRAVEMENTE PERICOLANTI la cui area si potrebbe, dopo bonificata, utilizzare proprio a tale scopo.
Tutti sarebbero soddisfatti:
cittadini e commercianti con il mercato sempre nella stessa Via,
residenti della Via X Ottobre con strada e marciapiedi puliti e sgombri,
centro-storico rivalutato da un nuovo mercato rionale che rispetti i parametri europei.
Troppo facile a dirsi e difficile a farsi direte voi?
E allora come spesso accade salta tristemente agli occhi e alla mente che tutto possa essere ancora causa della rapida “evanescenza” della “favolosa” programmazione politica tanto decantata e cavalcata in certe campagne elettorali.
Giovanni Intagliata
(iscritto, dal 2003, ai Democratici di Sinistra)
venerdì 16 gennaio 2009
Una lettera aperta di cittadine sul trasferimento del mercato
Illustrissimo Signor Sindaco,
giovedì 8 gennaio 2009
Il blocco del gas russo e le fonti rinnovabili italiane
07/01/2009
di Massimo Serafini
(fonte: greenreport.it)
ROMA. «Dalle ore 01.00 di questa mattina stiamo registrando una sostanziale interruzione del gas proveniente dal gasdotto TAG». E´ quanto rende noto l´Eni in un comunicato, relativamente al taglio delle forniture dalla Russia.
La Russia ha infatti interrotto oggi tutti i rifornimenti di gas destinato all´Europa attraverso il territorio ucraino. Lo ha annunciato all´Afp il portavoce della società ucraina degli idrocarburi Naftogaz.
C´è qualche possibilità che anche l’Italia rischi di rimanere al freddo per la nuova crisi del gas, che “l’amico” Putin non fa più arrivare, per evitare che venga rubato dagli ucraini. «Riserve per alcune settimane» annuncia il ministro dell’industria Scajola, sperando così di tranquillizzare il popolo dei saldi e delle lotterie. In poche parole non si sa che fare e si spera solo che il bel tempo torni e magari, come si fece nel 2006, chiedere nuovamente agli italiani di risparmiare gas, abbassando di un grado il riscaldamento di casa (che dal punto di vista della sostenibilità ambientale non sarebbe affatto male!).
Farlo non rappresentò un grande sacrificio, ma se i nostri ...( )... manager energetici pensano di poter ripetere ...( )... si sbagliano perché tutti sanno che il gas che fu risparmiato, abbassando il riscaldamento delle case, non servì né per conservare le scorte, né per abbassare le bollette, ma fu usato dalle compagnie elettriche per produrre elettricità da vendere all’estero, lucrando così grandi profitti.
Il copione non muterà ed è quindi prevedibile che nei prossimi giorni se dovessero precipitare gli eventi, sui giornali ripartirà il ritornello sulle colpe degli “ambientalisti del no”, che impedendo la costruzione dei rigassificatori, hanno lasciato senza gas gli italiani. Chi lo afferma è solo un bugiardo di professione. Come allora, anche oggi, se le italiane e gli italiani rimarranno al freddo la responsabilità è solo di una classe dirigente che non ha voluto compiere le uniche scelte politiche che, in qualche decennio, avrebbero garantito una effettiva autonomia energetica al paese: farlo dipendere dalle fonti rinnovabili e spingere il popolo italiano a usare con intelligenza ed efficienza l’energia. Solo nell’ambito di questa decisione strategica ha senso discutere di rigassificatori e decidere anche quale fonte fossile sia meglio usare, nella inevitabile transizione che dovrà accompagnare il paese fino al raggiungimento del 100% rinnovabile.
Si è fatto il contrario. Solo alcune settimane fa Berlusconi e i suoi ministri economici polemizzavano duramente con l’Europa perché ci chiedeva di coprire, entro il 2020, il 17% del nostro fabbisogno energetico con fonti rinnovabili. Siamo arrivati al paradosso che pur di non installarle in Italia, cioè nel paese del sole e del vento, i nostri ministri hanno richiesto e purtroppo ottenuto che per raggiungere quel 17% di dipendenza dalle rinnovabili si potessero conteggiare anche le installazioni solari ed eoliche fatte dall’Italia nei Balcani o in Cina.
In realtà questo governo, ma in larga parte anche quello precedente, hanno sempre pensato che le fonti rinnovabili fossero solo integrative e non sostitutive di quelle non rinnovabili e soprattutto che l’unica uscita dal fossile credibile fosse solo lo sviluppo del nucleare. Insomma, per farla breve, la strategia energetica a cui si è puntato, rimane quella della dipendenza dalle fonti fossili, carbone compreso, a cui aggiungere un po’ di nucleare e di rinnovabili.
Di conseguenza l’unica scelta con cui si è cercato di sopperire alle evidenti difficoltà di approvvigionamento non è stata il perseguimento di una effettiva autonomia energetica, ma solo quella di diversificare i paesi da cui dipendere. E’ giusto cercare di approvvigionarsi da molti paesi e quindi anche costruire qualche rigassificatore, ma dire come molte volte è stato detto, che grazie a questa scelta non si correrà più il rischio di rimanere senza energia, significa mentire sapendo di mentire. Per evitare veramente situazioni come quella che si sta verificando con la crisi di questi giorni c’è una sola strada: garantire autonomia energetica al paese e quindi decidere di puntare sul sole, sul vento e sulle fonti rinnovabili oltre che risparmiare energia.
mercoledì 31 dicembre 2008
lunedì 1 dicembre 2008
martedì 11 novembre 2008
Dov'è la Fiamma ...

Fuscello al vento è l'uomo probo
di battaglie perdute
solitario condottiero,
reduce sconfitto
dai suoi pensieri
che non trovan radice
nell'infecondo campo
in cui, a pretesto vanto
ma delle sue miserie,
giungon canne spaccate,
aloneggianti finta civiltà,
a servir reami e feudi
di falsi signori imbellettati,
vuoti fantocci ingordi
ammantati di virtù
stridentemente pacchiani
che forse han mai gustato,
oh sventurati,
il frutto della verità
e sentimento vero,
gloriosi ma ormai vani cavalli
di amati eroi passati,
leoni sacri, ormai vinti dalle iene,
che mai più ritorneranno,
in questo nostro inverno gelido
foriero dell'assoluta fine,
a ravvivar la viva Fiamma
degli uomini veri, la Giustizia.
..............Giovanni Intagliata
Nota dell'autore
Il titolo della poesia pur apparendo una domanda lo è in realtà solo in parte (si noti l'assenza del punto interrogativo) poiché esso, al contempo, esprime insitamente l'angoscia di una triste risposta ovvero che quella Fiamma cui fa riferimento non arde e tuttavia l'anelata speranza che possa, come per fato, tornare ancora a brillare improvvisamente a beneficio dell'Umanità.
La poesia, come si può notare, non è articolata in più punteggiature che racchiudono dei singoli versi ma in una sola lunga espressione in cui, talvolta, il soggetto finale di un concetto al contempo lo è iniziale di quello successivo rischiando, se pur poco, di ingannare lo stimato lettore.
lunedì 13 ottobre 2008
giovedì 4 settembre 2008
sabato 2 agosto 2008
giovedì 31 luglio 2008
IL PARADISO ALL' IMPROVVISO.

La revoca, tramite delibera di Giunta, di tutti i pareri positivi rilasciati dal Comune di Augusta ad impianti di incenerimento previsti nel suo territorio.
Questo l'oggetto che il sottoscritto sente l'obbligo di proporre, con una certa priorità, ai nuovi Assessori dell'Amministrazione Carrubba per una delle prime riunioni di Giunta, poiché è impensabile accettare autorizzazioni a nuovi impianti industriali, di qualunque natura essi siano, senza che si sia fatta completa luce sul nesso di causalità tra inquinamento e malattie, ovvero porsi seriamente l'interrogativo se ci troviamo ancora in un territorio ad "alto rischio di crisi ambientale" o se, improvvisamente e come d'incanto, la fascia che va da Augusta a Siracusa sia diventata un paradiso terrestre con bellissime coste bagnate da un azzurro mare e con entro-coste coltivate a rigogliosi alberi da frutto grazie a fresche sorgenti di pura acqua cristallina.
Sul fatto che gli inceneritori rischino di essere altamente inquinanti non possono esserci dubbi poiché questo è stato comprovato da più studi e ricerche scientifiche, ma se ciò non bastasse vorrei ricordare la tesi non veritiera degli impianti per Biomasse, fu infatti l'On. Eugenio Minasso, nel settembre 2007, a denunciare che gli impianti per Biomasse fossero degli “inceneritori mascherati costosi ed inquinanti”. A comprovare ulteriormente la pericolosità ambientale e sanitaria del metodo d'incenerimento è appunto il fatto che non si stia dicendo il vero sul "tranquillizzante utilizzo di legno vergine" da bruciare in questi impianti.
All'annullamento dei pareri sugli inceneritori dovrebbero seguire tutti gli strumenti necessari per istituire le 5 isole ecologiche che erano state previste in città e un centro comunale di raccolta, le sole strutture che, favorendo la raccolta differenziata, sarebbero in grado di ridurre la grande mole di rifiuti prodotti, strutture la cui mancanza caratterizza una comunità per la sua arretratezza in fatto di igiene e civiltà simile a realtà da terzo mondo, per rendersene conto basterebbe, giornalmente, dare un occhiata nei pressi dei cassonetti dei rifiuti dove, in particolare in questo periodo, vengono depositati numerosi e ingombranti rifiuti durevoli.
31/07/08 Giovanni Intagliata
(iscritto, dal 2003, ai democratici di Sinistra)
venerdì 25 luglio 2008
«Possibile avere un mare pulito»
Intagliata propone di collegare la fogna al depuratore Ias
«Un cancello che sbarra l'accesso alla costa rappresenta uno dei più arroganti simboli dell'indebita appropriazione privata a danno del bene comune così come il versamento di acque nere in mare, trovandoci nel terzo millennio, costituisce una grave macchia per la classe politica».A sostenerlo è Giovanni Intagliata, dal 2003 esponente dei Democratici di sinistra, ora confluiti nel Pd. «Vorrei però segnalare un esempio di mare "concesso" a chi non può concedersi costosi lidi e ferie oltreporta... basta semplicemente far finta di non vedere il pericoloso eternit e tapparsi il naso per non sentire il nauseabondo "profumo" di una distesa di alghe morte che caratterizzano quella che potrebbe essere, se bonificata, una simpatica spiaggetta sita appena dopo il Club nautico in zona Granatello. Mi meraviglia che i sensibili uffici comunali di competenza non siano ancora intervenuti». In tutta la costa vige il divieto di balneazione, quindi gli impianti della Marina militare sono solo elioterapici, come del resto è scritto in più parti all'interno degli stabilimenti destinati ai militari attivi, a quelli in congedo e ai loro ospiti. «Nel terzo millennio - sottolinea Intagliata - è vergognosa la mancanza di un depuratore e diventa oltraggiosa se si pensa che gli impianti dell'Ias non è tanto distante. Già esiste la tubazione che da Augusta arriva a Punta Cugno, - spiega - si interrompe per un breve tratto e poi c'è la condotta che collega tutta la zona industriale fino all'Ias. Il tratto mancante quindi secondo voci di corridoio consolidate nel tempo e mai smentite, parlano è di 500 metri o al massimo un chilometro».Intagliata suggerisce di completare la condotta per convogliare le acque nere della città e «dirottarle» dal mare al depuratore, quindi restituire ai cittadini specchi d'acqua in cui diventi possibile fare il bagno.
martedì 22 luglio 2008
Il mare negato e quello "concesso"

Un cancello che sbarra l'accesso alla costa rappresenta uno dei più arroganti simboli dell'indebita appropriazione privata a danno del bene comune così come lo sversamento di acque nere in mare, trovandoci nel terzo millennio, costituisce una grave macchia per la classe politica, ecco perchè ritengo che l'amico Raimondo Raimondi ha esattamente riportato la realtà sul mare negato e sulla situazione balneare che riguarda la nostra città.
lunedì 14 luglio 2008
mercoledì 2 luglio 2008
mercoledì 25 giugno 2008
“Attestazione di solidarietà” ai Sig. politici Nunzio Perrotta e Diego Maiolino

Auguri sinceri di pronta "guarigione" quindi a Lor Signori, anche perchè se ci fosse chi non intendesse spendere le risorse per le improcrastinabili bonifiche potrebbe sentirsi “agevolato” da questi fastidiosi Loro malesseri.
25/06/2008 Distinti saluti
Giovanni Intagliata
(iscritto, dal 2003, ai Democratici di Sinistra)
domenica 22 giugno 2008
domenica 8 giugno 2008
La franca richiesta di un "nobile passo indietro politico" rivolta al Sindaco uscente Massimo Carrubba.

venerdì 6 giugno 2008
mercoledì 4 giugno 2008
Carbone si,carbone no, ancora no, sgombero si ...infatti resta qui.





Parte Prima
Palermo - Venerdì 8 Giugno 2007 - N. 26
DISPOSIZIONI E COMUNICATI
ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE
domenica 1 giugno 2008
"Sperimentazione 2000" Buzzi Unicem: chi le cavie ...e a chi caviale?
martedì 27 maggio 2008
A buon intenditor poche ...nozioni
lunedì 19 maggio 2008
"Esteso all'energia il Segreto di Stato"

Una corsia preferenziale, un po' nascosta ma proprio per questo più rapida. Potrà servire a risolvere finalmente il problema del deposito unico per lo smaltimento delle scorie nucleari italiane. In nome del segreto di Stato. Che consentirà di dire basta alle defaticanti mediazioni, alle insurrezioni locali, ai tormenti senza fine che hanno cancellato ogni progetto pensato per mettere "in sicurezza" le nostre scorie, per sfociare nell'episodio eclatante del sito geologico di Scanzano Ionico, individuato dal secondo Governo Berlusconi (era il novembre del 2003) con un decreto poi frettolosamente cancellato dopo i moti di popolo fomentati trasversalmente da tutte, ma proprio tutte, le forze politiche locali.
La soluzione, fatto curioso, viene da un provvedimento legislativo lasciato in eredità al nuovo governo Berlusconi dall'Esecutivo di centrosinistra che ha appena levato le tende. Con un Dpcm entrato in vigore il 1º maggio (Gazzetta Ufficiale 16 aprile 2008, n.90) il segreto di Stato potrà essere applicato, in nome della tutela della sicurezza nazionale, ad una lunga serie di infrastrutture critiche: non solo gli armamenti o le installazioni militari ma anche, ad esempio, agli «impianti civili per produzione di energia» con annessi e connessi. Immediato l'allarme delle associazioni ambientaliste, che rimbalza sui loro siti internet: guai se il nuovo regolamento dovesse essere usato, con la scusa di tutelare gli interessi nazionali, per oliare al di là del lecito le opere controverse, magari per affrettare il ritorno in Italia delle centrali nucleari promesso dal Governo Berlusconi.
Per la verità è difficile pensare che qualcuno possa affrettare la costruzione di una centrale nucleare, o anche di un semplice impianto di generazione elettrica a turbogas o di un rigassificatore, ricorrendo al segreto di Stato. Più concreta l'ipotesi che il Dpcm possa facilitare il passo propedeutico a qualunque ipotesi di ritorno operativo al nucleare italiano: la soluzione, appunto, dell'annoso problema della conservazione e del trattamento in una struttura dedicata del materiale radioattivo conservato provvisoriamente nelle strutture delle vecchie centrali nucleari fermate dal referendum del 1987, in altri siti disseminati sul territorio o provvisoriamente (e a caro prezzo) conferito all'estero. Il provvedimento entrato in vigore all'inizio del mese potrebbe ben combinarsi con i nuovi criteri per individuare il sito unico tracciati, sempre dal Governo Prodi, nell'ottobre scorso: entro sei mesi (tempi già scaduti, quindi) si sarebbe dovuto elaborare il progetto per un sito unico di superficie con le caratteristiche di un polo tecnologico per la ricerca e la formazione di settore. Nulla esclude che una struttura di questo genere possa nascere, ad esempio, in uno dei siti di ricerca dell'Enea, da riadattare anche ricorrendo al segreto di Stato su parte delle strutture.
Molti dei centri operativi dell'Enea sono già ampiamente blindati (i laboratori della Casaccia tra Roma e Bracciano, ad esempio). E la riservatezza, in questo caso, potrebbe essere gestita con regole e prassi già consolidate. Ciò vale per tutta la "filiera": dagli iter autorizzativi al monitoraggio, dalla costruzione alla logistica. «Nei luoghi coperti dal segreto di Stato - si legge nel Dpcm- le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento». E le amministrazioni «non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno, comunque, facoltà di rivolgersi per ausilio o consultazione».
In ogni caso «sono suscettibili di essere oggetto di segreto di Stato le informazioni, le notizie, i documenti, gli atti, le attività, i luoghi e le cose attinenti alle materie di riferimento esemplificativamente elencate ». Come a dire: tutto ciò che riguarda direttamente o indirettamente non solo le strutture da mantenere segrete ma anche le motivazioni della loro esistenza.
sabato 17 maggio 2008
Comunicato Politico
rivolto agli organi di stampa e all'opinione pubblica

Il sottoscritto Giovanni intagliata,
- in vista della imminente scadenza del tempo utile per la presentazione delle liste per le elezioni amministrative del Comune di Augusta;
- non potendosi ritenere assolutamente certo dell'avvenuto definitivo scioglimento del Partito dei Democratici di Sinistra appreso dalla stampa e non anche da ufficiale notifica comunicativa da parte di funzionari del Partito al quale ha aderito già dal 2003 e verso cui comunque ritiene regolare la propria posizione di iscritto sino ad oggi avendo richiesto, in tempo più che utile, la tessera 2008 con raccomandata, inspiegabilmente senza risposta, indirizzata al segretario della locale sezione;
- non potendosi ritenere assolutamente certo, nel caso dell'avvenuto definitivo scioglimento del Partito dei Democratici di Sinistra, di una "non rinascita" del Partito;
- non potendosi, di conseguenza, ritenere assolutamente certo che il Partito dei Democratici di Sinistra non presenterà lista di candidati per ormai prossime o future elezioni alla quale il sottoscritto potrebbe essere interessato come candidato;
dichiara
di non aver, ad oggi, aderito a nessun altro Partito, Movimento Politico o Lista Civica ne intende farlo.
Augusta,18 Maggio 2008
(iscritto ai DS dall'anno 2003)
martedì 22 aprile 2008
Registro Tumori: campagna di Informazione, Sensibilizzazione e Sostegno


AugustaVìvã lancia una campagna
Chiunque voglia partecipare a questa importante campagna d'informazione, chiaramente riguardante un ulteriore ma migliore strumento utile alla conoscenza per la tutela della salute nella nostra zona (interessata da numerosi progetti d'incenerimento rifiuti), può linkare il presente post nel Suo sito o comunque diffonderne l'argomento con i mezzi a disposizione come per esempio stampare ed esporre il presente documento, completo della mappa Registri Tumori dell'AIRTUM, in luoghi che ne favoriscano la visione, la lettura e quindi la conoscenza dell'argomento trattato a maggior numero di persone.
Ringraziamenti e complimenti per quanto potrete fare per il presente e per il futuro delle nostre comunità ...ricordando sempre che:
http://augustaviva.blogspot.com/
giovedì 17 aprile 2008
La miracolosa (e "provvidenziale") sparizione
martedì 15 aprile 2008
"Ricchezza (d'Animo) & povertà"
giovedì 10 aprile 2008
lunedì 24 dicembre 2007
Un Sereno Natale e Migliore Anno Nuovo

venerdì 30 novembre 2007
..."L'accendiamo? Ci pensi pure con calma"...
venerdì 23 novembre 2007
martedì 16 ottobre 2007
venerdì 12 ottobre 2007
venerdì 5 ottobre 2007
Rigassificatori, ok alle procedure accelerate per decreto

lunedì 1 ottobre 2007
sabato 29 settembre 2007
Willer Bordon sul Partito Democratico
il Partito Democratico è un contenitore; sarà un contenitore nuovo e rivoluzionario nel senso che non sarà una copia dell'Ulivo, quindi non semplicemente un alleanza programmatica.
Una volta chiarito l'obiettivo, cioè cosa vuole essere il PD ecco i ragionamenti concreti su tempi e modi, d'altronde in un anno bisogna organizzare tutto:" ...Un anno in politica non è molto ....bisogna considerare che bisogna superare due partiti come i Ds e la Margherita, è un’operazione abbastanza complicata».
il Partito Democratico dovrà includere sia Margherita sia i DS e la difficoltà è mettere d'accordo tutti e limitare i danni.
Un'altro punto fondamentale è la falsa convinzione che la nascita del PD possa nuocere alla sopravvivenza del governo. Qui Willer Bodon è chiaro:
il governo deve stare in piedi per tutto il tempo che serve ad organizzare la nascita del partito democratico, affermazione che dimostra l'atteggiamento opportunistico verso questo governo di parte dell'alleanza di centro-sinistra, e da questo si capisce la schizofrenia governativa che porta a slanci verso decisioni liberiste e ritrattazioni rapide.
i partiti che entrano non si portano dietro le segreterie politiche, di fatto ci possono entrare solo gli eletti perchè la struttura di governo (nomenklatura) è già decisa e composta in gran parte dai delegati dei DS e da pochi della Margherita.
In questo si evidenzia il procedimento oligarchico, questo partito cala dall'alto e non nasce affatto dal basso. E' un'affermazione importante che fa ben comprendere scopo e portata dell'inziativa.
"I Ds dicono che il Pse è il campo del socialismo europeo e quindi da lì bisogna partire. Cambiando comunque impostazione al gruppo. Noi diciamo che questo non basta, non è sufficiente. Siamo disposti ad entrarci solo se sarà un partito completamente nuovo e diverso." Quindi non ci sono alternative al posizionamento all'interno del PSOE però questo significa cambiare l'impostazione del gruppo oligarchico che sta disegnando il volto del PD...cioè in particolare della Margherita, consapevole che la scelta di collocarsi all'interno del Partito Socialista Europeo potrebbe creare non pochi problemi all'interno, tuttavia c'è da domandarsi se ha senso una collocazione esterna che di fatto romperebbe quel velo di ipocrita propaganda che fa dichiare il PD come un partito socialista liberale.
domenica 16 settembre 2007
Fondi per il Muscatello: all'Ospedale o a "Residenza Anziani"?

Potrebbe essere forse utile a fare chiarezza, per esempio, conoscere a quale "residenza per anziani" una parte del finanzamento dei 9 milioni di euro sarebbe stata destinata come si apprende dall'articolo allegato alla presente.
Con la speranza di aver dato un contributo utile e costruttivo invio distinti saluti.
Giovanni Intagliata
(dei Democratici di Sinistra)
martedì 14 agosto 2007
sabato 4 agosto 2007
domenica 24 giugno 2007
Rita Borsellino: “Prodi chiarisca la posizione del governo sugli inceneritori in Sicilia”.
Palermo, 22 giugno 2007. “Il governo chiarisca una volta e per tutte la propria posizione sugli inceneritori in Sicilia”. Lo ha detto oggi pomeriggio Rita Borsellino partecipando all’iniziativa sulla gestione integrata dei rifiuti organizzata da Legambiente alla facoltà di Lettere dell’Università di Palermo. “In questi ultimi giorni il ministro per l’Ambiente, Pecoraro Scanio, ha ridimensionato notevolmente la portata dell’accordo tra governo nazionale e regionale per la realizzazione dei termovalorizzatori. Se è così, Prodi chiarisca al più presto come stanno le cose”.
«Gli inceneritori? Un bluf siciliano»
«Il governo non ha dato alcuna autorizzazione alla costruzione dei quattro termovalorizzatori in Sicilia». Il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio bacchetta Prodi e attacca Cuffaro. Anche sul finto stop alle trivellazioni petrolifere texane in Val di Noto
Cinzia Della Valle
Palermo
Il fastidio più grande è di essere stato attaccatoda chi avrebbe voluto dalla sua parte in questi mesi di braccio di ferro con la regione siciliana ma non lo è stato, Claudio Fava per esempio, oltre a quello di essere finito nel tritacarne mediatico, suo malgrado. Ma il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio non nega neppure un certo imbarazzo per come è stata gestita Palazzo Chigi la vicenda dei termovalorizzatoriche si vogliono costruire in Sicilia. Il riferimento è alla nota con cui il governo ha annunciato, dopo l’incontro, che aveva raggiunto un accordo, ministro per l’ambiente compreso, con Totò Cuffaro, dando il via libera al piano rifiuti e cancellando con un tratto di penna cinque anni di lotte condotte dai comitati costituiti da centinaia di siciliani e amministratori locali.
Per il momento ho chiesto al Noe di verificare il rispetto della legalità nelle procedure della regione su tutte le materie ambientali.
I sondaggi pubblicati in questo sito non hanno alcun valore statistico ne scientifico. Si tratta infatti di argomenti proposti a tutti e non basati su un campione elaborato scientificamente. Il loro unico scopo è di dare ai visitatori un facile strumento per esprimere la propria libera opinione e conoscere quella degli altri su temi di attualità e di cultura.