UNA POLITICA COLORE "NEUTRO"
NO A COLORI POLITICI SULLE IMPORTANTI QUESTIONI:
E’ IN GIOCO IL NOSTRO FUTURO E QUELLO DEI NOSTRI FIGLI
Chi pratica attivismo politico non può non rendersi conto che la vera sfida dell’uomo sia impegnarsi e lavorare per migliorare quella “cosa strana”, da cui dipende tutto, che ai cittadini continua a sembrare troppo astratta quindi difficile da comprendere, che è proprio la politica. Se da una parte può esserci una sorta di repulsione, purtroppo per certi versi razionalmente condivisibile, a causa dell’immenso patrimonio che si perde costituito dal prezioso tempo che si impiega per raggiungere obiettivi e costituito da risorse umane e finanziarie investite per ottenere risultati ma che si profondono spesso inutilmente, da un'altra parte c’è la voglia e la passione di voler continuare la battaglia per fare in modo che venga conferita concretezza ai lunghissimi fiumi di parole spese per stilare programmi elettorali o per interminabili “sedute” istituzionali e, grazie a questo conferimento, che venga migliorata quindi la qualità della vita delle popolazioni.In un territorio come il nostro, conosciuto come una famigerata figura geometrica a tre lati che racchiude in sé il dramma “silenzioso” di troppe e nefaste patologie causate da cinquant’anni di industrializzazione selvaggia, chi si interessa di ambiente credo non possa non essere attraversato, almeno inizialmente, da un forte imbarazzo. E' troppo ampio infatti il divario tra l’amore per l’ambiente e la grave situazione del nostro territorio; tuttavia bisogna farsi forza e facendo leva sul nostro “essere ecologista” è necessario prendere "il toro per le corna" continuando l'impegno non solo perché si attui il “salvataggio” del salvabile ma perché si dia corso alle politiche di bonifica ambientale per ripristinare le condizioni più vicine all’originalità di quello che era uno splendido territorio in cui insistevano degli scenari a dir poco paradisiaci che oggi ci sarebbero stati invidiati. Complesso è anche il tema della sicurezza della quale non può non essere protagonista la Protezione Civile; dove più che nella Provincia di Siracusa infatti essa dovrebbe essere all’altezza di garantire l’incolumità delle popolazioni residenti di fronte a qualsiasi evento incidentale? Tuttavia si ritiene che ad oggi quest’efficienza sia ancora insoluta forse per un antico retaggio che suggerisce di “campare alla giornata” anche in settori così importanti. Sicurezza significa tranquillità quindi benessere, basterebbe dare un’occhiata alle statistiche mediche sull’ansia per avere un’idea di come la paura di certi eventi catastrofici sia al primo posto tra le cause di questa patologia.Aver basato quasi esclusivamente sull’industria il nostro sviluppo economico è stato indubbiamente un doppio errore, principalmente perché l’automazione ha sempre più sostituito l’opera dell’uomo secondariamente perché, verificatosi questo, ci si è resi conto di aver trascurato altri indirizzi economici che oggi avrebbero costituito delle basi forti per evitare la crisi generalizzata e per rilanciare l’economia evitando così una nuova, alta e triste emigrazione dei nostri lavoratori giovani e meno giovani. Ecco quindi che oggi gli sforzi da fare sono maggiori, dopo aver irrimediabilmente “guastato” l’ecosistema che avrebbe garantito pesca e agricoltura sana e dopo aver compromesso gli scambi commerciali anche marittimi vista l’inesistenza di fabbriche artigiane grazie alla quale i nostri porti avrebbero acquisito una più alta potenzialità, si deve al più presto dare attuazione ed organizzare delle attrattive per il turismo che non possono non essere costituite dalle ricchezze culturali e storiche di cui la nostra area geografica fortunatamente è ricca.Appare logico, a questo punto, l’auspicio di una maggiore sensibilità politica a fronte di questi temi così importanti per il benessere collettivo. La salute, il lavoro, la qualità dei servizi, la realizzazione personale in tutte le sue forme, in una sola frase LO SPAZIO VITALE dell’essere umano non deve essere suscettibile del colore politico, ecco perché su certe tematiche così primarie l’unico colore dovrebbe essere quello “neutro”, come “neutro” sembra essere diventato il colore politico a proposito di grandi progetti come il Ponte sullo Stretto di Messina o come il Piano Regionale dei Rifiuti con annessi inceneritori o termovalorizzatori che dir si voglia.Buon lavoro a chi spetta farlo.
GIOVANNI INTAGLIATA
COMPONENTE DEL GRUPPO
GIOVANNI INTAGLIATA
COMPONENTE DEL GRUPPO
DIRIGENTE DS AUGUSTA
15/03/05
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